Sulla Commissione congiunta Politiche Sociali e Territorio

Alla Commissione di lunedì scorso è stato presentato il progetto "1000 case in un anno" con il quale il Comune di Milano vorrebbe rimettere a disposizione della cittadinanza le migliaia di appartamenti sfitti presenti nei nostri quartieri; il progetto attualmente è pensato per il quartiere Niguarda per poi estenderlo anche ad altri quartieri e altre zone della città. Ai consiglieri di zona 9 era già stato inviato un file con una descrizione dettagliata, perché ognuno potesse prenderlo in visione e preparare eventuali richieste, proposte o critiche a riguardo.

A presentare il progetto è stata la dottoressa Parodi dello staff dell'Assessore alla Casa, Demanio e Lavori Pubblici la quale però si è sentita arrivare diverse obiezioni o richieste di chiarimenti da parte dei consiglieri a cui lei però non si è ritenuta in grado di rispondere in quanto (giustamente) diceva che certe risposte avrebbe potuto darle l'Assessore Castellano e non lei, la quale era lì solo per presentare il progetto ed eventualmente prendere nota delle impressioni e contributi dei membri della commissione; a questo punto c'era da chiedersi: se la dott.ssa Parodi è venuta solo a presentare il progetto, cioè per ripetere verbalmente quanto era già stato scritto sul file, allora che senso ha avuto convocare la Commissione se lei non aveva l'autorità e gli strumenti per rispondere alle questioni sollevate dai presenti? Non era forse meglio che ognuno si leggesse il documento, inviasse via mail le eventuali richieste domande o proposte allo staff dell'Assessore e poi questi si fosse presentato di persona in Commissione per rispondere a tutte le domande?

Mi auguro che la gentilissima dott.ssa Parodi abbia annotato tutti i commenti fatti dai consiglieri e dai cittadini e li abbia comunicati all'Assessore il quale dovrebbe sia dare risposte, ma anche attivarsi quanto prima ad affrontare concretamente alcune gravi problematiche che sono state segnalate per le quali non si possono più attendere tempi biblici prima di vedere l'intervento dell'amministrazione pubblica.

C'è comunque da sottolineare la volontà del Comune di far partecipare a questo progetto tutte le forze presenti sul territorio: le associazioni, gruppi di cittadini e organizzazioni che già lo conoscono e che possono offrire notevoli contributi alla riuscita del progetto.

Di alcuni consiglieri di zona è apprezzabile l'affezione al proprio territorio dimostrata nel descrivere le numerose problematiche su cui bisogna intervenire quanto prima; qualcuno di loro purtroppo si ostina ancora a fare lunghi discorsi in politichese privi di concretezza, spesso ripetendo concetti che sono già stati espressi precedentemente da qualcun altro o che magari erano stati resi noti nella documentazione inviata e questo denota mancanza di ascolto e soprattutto non aver letto il documento prima di venire in Commissione togliendo quindi del tempo a chi alla fine dell'incontro avrebbe voluto fare qualche domanda in più, ma non ha potuto farlo perché il tempo era ormai scaduto. Qualche consigliere lamentava pure il fatto che il progetto anziché a Niguarda si poteva pensarlo per il proprio quartiere che vive ugualmente le stesse problematiche.
Tutto ciò denota un'idea di politica tipica dei cosiddetti "dinosauri".

Un ultimo appunto di carattere semantico: mentre la dott.ssa Parodi parlava di "censimento" delle case sfitte o abbandonate, i nostri consiglieri preferivano esprimersi con la parola MAPPATURA che a quanto pare comincia ad andare di moda nel CdZ9 ;-)